Così è stato chiamato il fortunato vitellone che negli scorsi giorni ha letteralmente fatto sudare le classiche “7 camicie” al suo allevatore e ai soccorritori della SPAB…
Ma partiamo dall’inizio. Durante lo spostamento della mandria in un nuovo pascolo con tanta fresca erba, Icaro ha deciso, in un momento di euforia giovanile, di sfruttare un piccolo pertugio nella recinzione e scoprire il mondo tutto solo.
Purtroppo però la sua avventura è durata poco perché nella fretta di correre, si è infilato in una impervia valletta chiamata “Val Granda”, laterale della Valle della Motta, rimanendo bloccato tra i rovi e su un terreno fangoso, in una pericolosa posizione.
Subito, il bravo allevatore, dopo essersi sincerato che l’animale stesse bene, e vista l’impossibilità di recupero via terra, ha allertato i soccorritori della Protezione animali di Bellinzona.
Il gruppo tecnico per il recupero di grandi animali della SPAB su di un elicottero messo a disposizione dalla ditta Eli Ticino-Tarmac (su incarico REGA) sono volati in quel di Novazzano per procedere al recupero.
Giunti sul posto e valutata la situazione, si è deciso di narcotizzare il giovane bovino dalla ragguardevole stazza di 300 kg. La sua brutta avventura lo aveva infatti reso poco collaborativo con i soccorritori.
Per poterlo elitrasportar e toglierlo da quella brutta situazione in piena sicurezza si è quindi deciso di farlo dormire per circa 30 minuti mediante una speciale fucile soporifero in dotazione ai volontari SPAB.
La maestria del pilota, dell’assistente di volo e di tutti i volontari della SPAB coadiuvata dal bravo allevatore e dal suo aiutante, in un ottimo lavoro di squadra, hanno permesso ad Icaro di sorvolare Novazzano senza nemmeno un graffio ma solo con un gran “mal di testa” post sedazione.
Ad attenderlo vi era la sua mamma, che per tutto il tempo del recupero muggiva e si agitava.